sabato 7 febbraio 2009

Il vero servizio di linea appare solo agli inizi del 1800, momento in qui le grandi navi a vela sono all'apice della loro evoluzione tecnologica. Il 27 ottobre 1818, l'armatore newyorchese Isaac Wrigt pubblica un avviso sull' Evening Post, su un servizio di collegamento tra New York e Liverpool con partenze fisse da entrambi i porti durante tutto l'anno. Intorno al 1922 sono già 24 i postali che collegano i due porti. A metà ottocento ha inizio la prima grande ondata migratoria verso gli stati uniti, in soli dieci anni 2 milioni di emigranti affollano i postali. Per gli armatori l'affare è fatto, iniziano così a costruire velieri più grandi, che raggiungono le 800 tonnellate e superano le 1000 tonnellate a inizio 900.
I velieri più veloci e raffinati nascono negli stati uniti intorno al 1850. Vengono chiamati clipper, per il loro scafo estremamente affilato, un notevole pescaggio e un attrezzatura velica imponente. Il primo clipper viene costruito a New York nel 1845 e viene varato con il nome di Rainbow. Il vapore inizia a prendere il sopravvento sulla vela, a fine 800 iniziano frequenti lotte fra clipper e piroscafi tanto che nel 1889 il Cutty Sark, partito dall'Inghilterra assieme al piroscafo Britannia la più veloce nave a vapore, arrivò a Sidney con 24 ore di vantaggio. Anche se i grandi velieri vengono costruiti fino al 1920, a inizio novecento la vela affronta un fatale tramonto dando ampio spazio al vapore. Nel 1940 Cunard sostenuto dal governo inglese preoccupato della concorrenza delle navi americane, lancia in servizio di linea che collega l'Inghilterra con le Americhe due volte al mese in entrambe le direzioni.
I vapori che iniziano la leggendaria storia della Cunard sono il Britannia, Arcadia, Caledonia, e Columbia. Questi piroscafi raggiungono una lunghezza di 63 metri e hanno scafo in legno, con una stazza di 1170 tonnellate. Nel frattempo negli stati uniti K.Collins, anche lui sovvenzionato dallo stato, schiera quattro piroscafi: Atlantic, Pacific, Artic e Baltic. Questi erano più grandi e veloci rispetto ai liner Cunard, stazzavano fino a 2850 tonnellate e sfioravano i 13 nodi con le macchine a tutto vapore. Con la sparizione delle ruote ormai sostituite dalle eliche, e lo scafo costruito non più in legno ma in ferro, il vapore si espande segnando definitivamente l'era dei grandi velieri di linea. Grandi compagnie di navigazione nascono, alle rivali Cunard line inglese e Collins line americana, si affianca la Inman Line di Williams Inman; questa immette quattro eccellenti navi: City of Brussel, City ofBerlin, City of Rome, City of Paris. Presto queste quattro unità entrano nell'albo del Nastro azzurro, hanno una stazza lorda che va dalle 2.500 alle 5000 tonnellate, costruite in ferro dispongono di un sistema di propulsione a elica, ma conservano l'attrezzatura velica, anche se ridotta. Poco dopo irrompe sul mercato la White star Line appartenente a Thomas Henry Ismay. Mette in linea ocean-liner protagonisti della storia del nastro azzurro, a prescindere dai suoi successi la White Star viene ricordata per due dei peggiori disastri marittimi di tutti i tempi, L'Adriatic nel 1873 e il Titanic nel 1912.
Un altra compagnia inglese compare su altre rotte, è la Penisular and oriental Company, meglio nota come P&O attiva ancora oggi nel settore croceristico. A fine ottocento anche la Germania si fa largo tra l'Atlantico, fra le sue compagnie spicca la Amburg - American line e la North German Lloyd, nata a brema nel 1857. Anche la Francia non perde l'occasione, nel 1855 viene fondata a le Havre, la Compagnie Gènèral Transatlantique conosciuta come French Line. L'Italia grazie a re Ferdinando I, fu uno dei primi paesi al mondo a sperimentare il vapore, ma nessuna compagnia intraprende le rotte del nord atlantico fino agli inizi del 1900.


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